Articoli di " Federico Martinet"
Domenica 13 maggio è andata in scena a Bergamo la nuova edizione di una delle manifestazioni amatoriali più amate in Italia, la granfondo Felice Gimondi, prova che aderisce al progetto five Stars League.
Quasi 2000 gli iscritti, ma sin dalla vigilia le pessime previsioni meteo facevano presagire un forte calo di presenze al via. Un vero peccato visti gli sforzi di un’organizzazione ormai molto rodata e in grado di fornire sempre servizi di primissimo livello.
Eliminato il percorso corto, i ciclisti potevano scegliere tra il medio di 103 km ed il lungo con uno sviluppo complessivo di 141 km e circa 3000 metri di dislivello.
Freddo e pioggia fin dall’alba hanno accolto i coraggiosi partenti che, attrezzati di tutto punto, hanno regolarmente preso il via alle 7.30 con un occhio al cielo e un grosso in bocca al lupo da parte dei tifosi accorsi per incitarli.
Il GS AQUILE non ha mancato l’appuntamento grazie alla presenza di uno dei suoi atleti più rappresentativi, Norbiato Alberto deciso a mettersi alla prova in vista della Novecolli, appuntamento clou della sua stagione 2012. Alberto ha scelto il percorso medio chiudendo la sua fatica in 3 ore 18 minuti, tempo che gli ha consentito di conquistare un buon 16° posto nella sua categoria.
Ma l’alfiere di Aosta non era solo a Bergamo, appuntamento in griglia anche per Vitali Enrica, Riverso Domenico e Gisella Motto rappresentante anche della nazionale italiana trapiantati. Purtroppo la pioggia incessante ha costretto alla resa Domenico e Gisella, non ha invece voluto cedere Enrica che, nonostante il ritiro dei compagni d’avventura e le gambe indurite dal freddo, da grande combattente qual è, ha domato il percorso medio in poco più di 5 ore.
Complimenti ad entrambi per la tenacia dimostrata.
Seconda edizione per la giovane granfondo “La resistenza” dedicata ad Andrea Tafi regolarmente al via. La giovane manifestazione di Ovada è andata in scena domenica 13 maggio nonostante le condizioni meteo ancora una volta penalizzanti in questa primavera che tarda ad arrivare.
400 circa i cicloamatori decisi a confrontarsi sui due percorsi allestiti dagli organizzatori : il medio che prevedeva 100 km e 1710 metri di dislivello ed il lungo sulla distanza dei 125 chilometri con 2300 metri da scalare prima di raggiungere il meritato traguardo.
Tra i partenti anche tre alfieri del GS AQUILE : Thiebat Marco, Maison Fulvio e Dufour Michel in cerca della migliore condizione per l’appuntamento di St.Vincent del prossimo 10 giugno.
Thiebat, dopo l’ottimo esordio di Bra, ha deciso di cimentarsi sul lungo per mettere un po’ più di dislivello nelle gambe. Ottimo il suo crono finale, 4h 08 minuti, che gli è valso il 50° posto assoluto e l’8° nella sua categoria. Maison e Dufour hanno preferito invece correre il medio seppur con ambizioni diverse : Fulvio ha confermato l’eccellente inizio di stagione che gli ha consentito di brillare nelle prime prove di Coppa Piemonte, poco più di 3 ore il suo tempo finale ed una classifica quanto mai ben augurante, 38° assoluto, ma 7° di categoria; Michel partiva invece da una posizione di svantaggio rispetto ai compagni, meno chilometri percorsi ed una condizione ancora poco brillante, ma, da buon combattente, ha onorato la sua partecipazione arrivando 10° di categoria in 3 ore 26 minuti.
Ed ora tutti a Cesenatico per la Novecolli 2012!!!
Ottima prova di squadra per il GS AQUILE che ieri, domenica 6 maggio, ha preso parte a Bra alla terza prova di Coppa Piemonte, la granfondo BRA BRA “dalle Langhe al Roero”.
Quasi 2000 partenti hanno colorato le vie della bella cittadina piemontese, pronti a darsi battaglia sui due percorsi preparati dagli organizzatori : il medio che misurava 109 km e 1500 m di dislivello ed il lungo con i suoi 161 chilometri e 2200 metri da scalare. Una gara veloce, come da tradizione, caratterizzata da un tracciato molto nervoso, privo di salite durissime, ma senza un attimo di tregua con continui cambi di pendenza e pochissima pianura.
Gli aquilotti si sono presentati in massa a questo appuntamento, chi per difendere la propria classifica in Coppa Piemonte, chi per affinare la preparazione a 15 giorni dal via della Novecolli. Previsioni meteo all’insegna della variabilità, ma gara asciutta con un pallido sole a fare da contorno a questa manifestazione, fiore all’occhiello del circuito piemontese sia per gli splendidi scenari naturalistici che le Langhe regalano ogni anno ai ciclisti sia per l’impeccabile organizzazione.
Tornando alla cronaca, in due soltanto hanno optato per il percorso più lungo : Diego Marana che, ancora una volta, ha offerto una buona prestazione piazzandosi 138° assoluto, 20° nella categoria gentleman e il veterano Minniti Domenico autore di una gara all’insegna della regolarità che lo ha premiato con il 65° posto finale nonostante una sfortunata foratura.
Più di 20 invece gli aquilotti in gara sul percorso più veloce; il migliore anche a Bra è stato il neo arrivato Maison Fulvio 43° di categoria con l’ottimo tempo di 3 ore 24 minuti, a pochi secondi Thiebat Marco 44°. Grande giornata anche per un altro dei protagonisti di questo inizio stagione, Gianfranco Cimberio, 19° al traguardo, protagonista di una gara tanto accorta nella prima parte quanto brillante nel finale tutto in rimonta.
Se la Bra per alcuni è stata gara di conferme, per molte “aquile” è stata invece la prima uscita agonistica del 2012; molto attesa era la prova di Alberto Norbiato e di Massimo Giangrasso : entrambi sono partiti forte per testare la propria condizione, Alberto, rallentato dai crampi, ha chiuso 24°, Massimo ha fatto una gara tutta all’attacco fino al novantesimo chilometro prima di andare in crisi sull’ultima salita. Responso della classifica, 71° di categoria, ma le buone sensazioni della prima parte di gara fanno ben sperare per i prossimi appuntamenti. Chi non ha avuto cali di rendimento è stato Baldon Lorenzo, 31°, già in forma Novecolli.
In campo femminile ottimo l’esordio stagionale per Alessandra Plat a suo agio soprattutto in salita e capace di conquistare l’11° posto tra le più giovani, mentre va rimarcato il buon esordio di Barbara Sirni 29a all’arrivo.
Bravi comunque tutti : Brusaferro Luigi, Inglese Carlo, Cianciana Fabio, Burtolo Christian, Madeo Marco, Colajanni Enrico, Persichini Alessandro, Champion Mario, Ramires Fabio, Cerino Fabrizio, Carbone Domenico, Midolo Vincenzo, Luciani Renato, Bruna Luigi e Libertino Paolo.
La bella giornata del gruppo di Aosta è stata coronata dal 12° posto nella speciale classifica per società, appuntamento alle prossime prove per conquistare un posto tra le prime dieci.
Ci sono prove che non sono per tutti, la Route 666 è una di queste.
Il neo brevetto organizzato dal Funtos bike non è per tutti : quattro giri del perimetro del lago Maggiore per un totale di 666 km, più di 24 ore in bicicletta, compresa una notte fredda e buia. Di fronte a certe distanze la selezione è naturale, per percorrere tanti chilometri senza fermarsi, se non per pochi minuti alla volta, ci vuole una preparazione fisica speciale così come per continuare anche di notte resistendo al freddo e al sonno; quando a tutto ciò si aggiungono anche condizioni meteo al limite della praticabilità causa pioggia, a tratti continua a tratti in forma di temporali violenti, allora bisogna avere davvero delle motivazioni speciali per prendere comunque il via. Sono sicuro che gli oltre cinquanta partenti domenica mattina, quando fuori pioveva insistentemente, abbiano avuto il tempo di guardarsi attentamente l’un l’altro e che ognuno di loro abbia saputo scovare nel viso altrui almeno un velo di preoccupazione.
Dopo le 9 ore di Rescaldina sotto l’acqua Danilo mi aveva scritto che nelle stesse condizioni ci avrebbe pensato a fondo prima di ripartire, ma questa volta Gens non ha mantenuto il suo proposito. Ne ero sicuro, conoscendolo, sapevo che la Route 666 era uno dei suoi obiettivi stagionali, così quando lunedì mattina, come al termine di ogni sua prova, mi è arrivato il suo messaggio che mi comunicava l’ennesima conquista, un compiaciuto sorriso ha segnato il mio viso.
Gens ha stretto i denti nei tanti momenti difficili, in primis il ritiro del suo compagno di avventura Gippaz stremato dal sonno e ha chiuso la prova dopo 27 ore e 10 minuti, miglior tempo assoluto.
Così Danilo racconta la sua gara : “siamo partiti alle 8:00 di domenica mattina, pioveva intensamente fino a Laveno. Sembrava che la perturbazione stesse passando, ci ha concesso un po’ di tregua pur senza asciugare la strada. Insieme a me c’erano altri tre ciclisti tra cui Fabio Gippaz; i primi due giri sono stati condotti ad andatura sin troppo elevata sotto le sei ore a giro. Dopo due giri sosta forzata per alimentarci e per cambiarci d’abito. È notte, i temporali si susseguono senza tregua e quelli più intensi ci costringono a trovare un riparo di fortuna. Al buio è già molto difficile pedalare in condizioni asciutte, figuriamoci in queste condizione di bagnato estremo. La pioggia così fredda e pungente mette a dura prova anche la nostra resistenza, chiudiamo il giro circa alle quattro di mattina. Fabio e un altro si fermano, lui ha una crisi profonda di sonno che lo costringerà al ritiro, mentre l’altro dopo un’adeguata pausa riuscirà a ripartire. Io decido di non fermarmi e proseguo insieme a Massimo, un esperto randonneur milanese. Spiove, finalmente, ma la strada è sempre molto bagnata, ancora alcune ore di buio e le prime luci dell’alba ci raggiungono al controllo di Locarno. Le nostre energie sono ormai ridotte al minimo, adesso occorrono nervi saldi e testa lucida per concludere. Noi due non prenderemo più acqua, ma i temporali non sono finiti e si scateneranno ancora dopo il nostro arrivo malauguratamente per quelli rimasti a pedalare. Io e Massimo timbriamo per primi in 27:10:00 ore. Arrivo molto stanco con acciacchi vari e mi serviranno alcuni giorni per un buon recupero. Molto soddisfatto comunque della mia prestazione.”
Chissà se dopo l’ennesima prova entusiasmante Danilo non cambi idea e decida di iscriversi al più grande appuntamento dell’anno per i randonneurs italiani, la “1001 miglia”.
Quest’anno la granfondo Serrabike, prova storica del circuito di Coppa Piemonte di MTB, ha provato il grande salto con l’ingresso nel Prestigio 2012 grazie al nuovo percorso Marathon disegnato appositamente dal responsabile della nazionale azzurra di settore, il tecnico Huber Pallhuber, da cui ha preso il nome in quest’edizione 2012.
Grazie al nuovo tracciato l’offerta della bella prova piemontese è diventata ancora più ricca : infatti i 70 km del percorso Marathon per veri specialisti, si è aggiunto al già collaudato percorso lungo con i suoi 50 km e a quello cicloturistico adatto anche ai meno allenati grazie ad un chilometraggio ridotto, 20 km, e ad un dislivello decisamente più accessibile.
Purtroppo ancora una volta in questo grigio aprile 2012 l’acqua ci ha messo lo zampino cercando di rovinare la festa degli organizzatori e dei tanti appassionati bikers pronti a darsi battaglia sin dalla partenza in quel di Viverone.
I nuovi arrivi in casa Aquile hanno portato nuova linfa ed energia al settore fuoristrada anche se questa volta al via si sono schierati due veterani delle ruote “grasse” Max Leidi, già protagonista alla Roc d’Azur 2011 e Fabio Ramires uno dei più poliedrici tra gli aquilotti capace di ben figurare in diverse specialità. Entrambi i nostri avevano deciso di schierarsi al via del percorso Marathon pronti ad accettare la nuova sfida e così è stato nonostante le avversità meteorologiche.
Fino a metà gara l’acqua ha risparmiato i partenti già fortemente messi alla prova dal percorso molto selettivo. La pioggia che ha cominciato a cadere dopo il 40 km ha reso ancor più complicato il compito dei ciclisti compresi Max e Fabio. Molto sfortunata la prova di Leidi che ha rotto la catena a 10 chilometri dall’arrivo a causa del fango; Max a proseguito di corsa per 3 km prima di trovare la necessaria assistenza tecnica che gli ha consentito di riparare provvisoriamente il suo mezzo così da poter terminare la sua prova. Più regolare invece la gara di Fabio che purtroppo, come già a Candia, ha subito a fatica il terreno pesante perdendo nella seconda metà della gara tante posizioni. Nel complesso una prova positiva per entrambi, rispettivamente 270° e 279° assoluti, ma capaci comunque di conquistare un traguardo non per tutti.
Complimenti ad entrambi nella speranza che il sole prima o poi voglia finalmente tornare a sorridere.