Lug
15
2011

DOLOMITI MAGICHE PER LE AQUILE

Impossibile non raccontare la trasferta del GS AQUILE a Corvara per partecipare alla MARATONA DLES DOLOMITES 2011. Tre giorni immersi nelle Dolomiti per vivere ancora una volta la magia di una gara davvero speciale.

Il mio racconto inizia da lontano, da una sveglia che suona, ma non per prepararsi ad entrare in griglia, bensì per piazzarsi davanti alla tv per la diretta RAI, sì proprio così, quest’anno non potrò correre la Maratona. E allora si tifa per amici e compagni.

Eccoli i ciclisti! La telecamera sull’elicottero li inquadra, sono tanti, tantissimi, quasi 9000. mancano pochi minuti alle 6.30, la temperatura sarà sicuramente ancora frizzante ai 1500 metri di altitudine di La Villa, località di partenza. E’ il momento degli ultimi consigli, dei gesti scaramantici, si controlla di avere tutto…ci siamo, lo starter da il via, si parte, il lungo serpentone colorato comincia a muoversi, tutti in fila verso Corvara e verso il primo colle, quel Campolongo che i più audaci dovranno scalare due volte. I primi cominciano a salire, gli ultimi forse non sono ancora partiti, almeno 5 km li separano.

Tra tutti quei ciclisti ci sono anche loro, gli aquilotti, quest’anno il sorteggio li ha premiati e al via sono ben 46, ognuno con la propria storia, ognuno con le proprie ambizioni. E allora proviamo a raccontare la loro Maratona : i preparativi della vigilia, gli immancabili sfottò, i consigli di chi l’ha già corsa, la velata paura di non farcela che si insinua nella mente.

A colazione si fa la conta, tutti presenti, i più svegli rassicurano gli altri sul tempo, ci sarà il sole, i più combattivi fremono per arrivare presto in griglia.

La gara comincia piano, il gruppo deve ancora allungarsi ed il Campolongo è una lunga processione all’insù che sembra non finire mai. La prima salita se ne va così, le gambe ancora fredde, qualche sorpasso, le prime sensazioni e poi subito in discesa. Ecco Arabba…comincia il Pordoi, salita più lunga , ma regolare, da metà, forse, si potrà cominciare a salire del proprio passo.

Gli aquilotti non sono più tutti assieme, alcuni si sono separati entrando nelle rispettive griglie, altri nei primi chilometri di ascesa. I più allenati sono davanti, pedalano forte, dietro invece c’è chi già arranca e chi semplicemente sale godendosi il panorama. Ecco lo striscione…il mitico Pordoi è conquistato!!! Enzo chiama a raccolta il gruppetto dei compagni per una foto, con lui ci sono Almo, Matteo, Domenico, Fabio, Angiolino, da oggi il “gruppo del Pordoi”.

La gara prosegue, il Sella passa via abbastanza velocemente. La salita è breve, ma impegnativa, la strada sembra quasi avvitarsi alle pendici dell’omonimo massiccio montuoso. Lo spettacolo offerto dai monti Pallidi baciati dal sole è davvero straordinario, difficile non distrarsi almeno per un attimo.

Max è davanti, è uno dei primi tra gli aquilotti e punta a fare il “lungo”, ma in discesa la bici comincia a fare uno strano rumore, guarda in basso, verso la catena, si accorge di avere rotto un raggio. Deve fermarsi, forse la sua corsa è finita…non può finire così!!! Uno spettatore lo aiuta, insieme riescono a togliere il raggio rotto; Max controlla il cerchio, non sembra lesionato, riparte, non vuole mollare proprio adesso. La sua sarà una Maratona tutta all’attacco, completerà il percorso più impegnativo in 6h 19m, ottimo crono. Meglio di lui sapranno fare solo Andrea Villot e Alex Ducret in giornata di grazia. I due hanno concluso la loro fatica in 5h 40m, ironia della sorte, stesso tempo senza aver pedalato insieme neppure un chilometro.

Fa sempre più caldo, la fatica si fa sentire, il ristoro del Gardena arriva al momento giusto. Ci sono anche le telecamere della RAI, riconosco alcune Aquile. Molti ciclisti si fermano per riempire le borracce e mangiare qualcosa. Si riparte.

Arrivano le prime crisi, Daniela è stanca, la sua pedalata è diventata pesante, le ultime rampe del colle sembrano interminabili. E’ partita davanti e ha fatto tutta la gara da sola. In suo soccorso arriva un compagno, Gabriele Centelli, il grande “vecchio” della squadra. Gabriele fa il ritmo fino allo “scollinamento”, in discesa recuperano fiato e morale; insieme scalano di nuovo il Campolongo e poi il Falzarego conquistando ancora una volta il percorso “medio”.

Parte degli aquilotti si ferma invece a Corvara al termine del Sellaronda, tra loro anche la seconda ragazza del gruppo, l’irriducibile Enrica Vitali sempre accompagnata dal fido “gregario baffuto”. Il crono le sorride, mezzora in meno rispetto all’anno passato. Ora non resta che aspettare i compagni.

Il passaggio in Corvara è un’iniezione di adrenalina, il tifo del pubblico che ti incita ti fa dimenticare per un attimo quanto manchi ancora all’arrivo e ti strappa un sorriso.

Superato il Campolongo, si pedala veloci verso il bivio tra i due percorsi più impegnativi, bisogna decidere se sfidare il Giau, vero spauracchio di giornata o se accontentarsi del solo Falzarego.

Venti temerari aquilotti scelgono il “lungo”. Il Giau non perdona con i suoi 10 km e quasi 1000 metri di dislivello, chi lo ha già scalato lo sa, i neofiti lo impareranno presto. Le prime rampe sono già indicative, il cambio sale sul rapporto più leggero, ma le gambe fanno male. Non si rifiata mai, le pendenze, quasi sempre in doppia cifra, e il caldo lasciano il segno. Tanti si fermano a bordo strada bloccati dai crampi. Domenico Carbone è tra questi, dovrà fare un breve tratto a piedi, ma ripartirà. Andrea lo raggiunge quasi in cima, insieme valicheranno il passo e arriveranno al traguardo. Anche Lorenzo, Carlo e Fabrizio devono fare i conti con i crampi. In questi casi il Falzarego diventa “eterno” e l’irraggiungibile masso che segna la fine del Valparola, ultima fatica di giornata, quasi un miraggio.

Il cronometro continua a correre, sei, sette, otto ore di gara, uno ad uno gli aquilotti tagliano il traguardo. Riconosco Baldon e Chatrian, entrambi autori di una bella gara. Domenico Carbone, Andrea Ricci e Marcello Cicchetti impiegheranno più di 9 ore, un’impresa dal sapore epico la loro.

Arrivano i primi messaggi, le prime telefonate, c’è tanta fatica nelle parole di qualcuno, ma anche tanta voglia di raccontare.

I 46 aquilotti partiti hanno tutti concluso la propria Maratona e insieme hanno conquistato il 14° posto nella classifica per società, grande risultato di squadra.

Da presidente complimenti a tutti voi che avete vissuto l’emozione di tagliare quel traguardo, da faticatore delle due ruote un plauso speciale a “quelli delle retrovie”, a quelli che sul Giau avrebbero voluto lanciare la bici, a quelli che sul Valparola, con il vento in faccia, hanno maledetto se stessi, la Maratona e chi li ha convinti ad andarci……appuntamento, chissà, alla Maratona 2012!!!

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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