Mag
24
2013

NOVECOLLI…..DECANA FELICE

 

Domenica 19 maggio…ore 4.00…suona la sveglia e, come la mia, altre 12.000 perché tanti sono stati i partecipanti alla Novecolli 2013, la numero 43 di una lunga e felice storia che ha fatto di questa manifestazione la regina delle gran fondo italiane. Portare a termine la lunga cavalcata romagnola rimane un piccolo sogno per tanti cicloamatori appassionati di ciclismo che si allenano ogni anno, mesi interi, per raggiungere l’obbiettivo.

Il pensiero va subito al tempo, uno sguardo silenzioso al cielo, nuvole minacciose incombono, ma la strada è asciutta…si parte!!! Il rito della vestizione e poi giù a colazione; la porta è ancora chiusa e il piccolo capannello di ciclisti assonnati freme per entrare. La colazione è fondamentale, ancor più quando i chilometri da affrontare sono tanti, pane, marmellata, tè, caffè, ma anche prosciutto e yogurt…e poi ci sono i panini da preparare per la gara.

Alle 5.00 tutti in sella, ci si conta, qualcuno è già andato, le griglie aspettano. Le prime luci dell’alba salutano i ciclisti un po’ infreddoliti; tutto tace o quasi, a farla da padrone il fruscio delle catene e delle ruote. All’approssimarsi di Cesenatico il gruppo diventa sempre più numeroso, ovunque solo ciclisti vocianti. L’organizzazione è perfetta ed in pochi minuti, nonostante la confusione, siamo ai nostri posti, un lungo serpentone colorato già ci precede. Comincia così la lunga attesa, prima di passare la linea di partenza trascorrerà un’ora; poco importa, è il momento dei racconti, delle foto. Si stempera la tensione, che non manca; le nuvole minacciose sopra i colli fanno paura, nessuno lo dice, ma tutti lo pensano. Gli ultimi minuti prima del via si cerca la concentrazione, ci si interroga, ci si ascolta…le prime sensazioni.

Alle 6.00 lo speaker annuncia il via della quarantatreesima Novecolli, ad una ad una sfilano veloci le “griglie”: la rossa, la bianca, la blu, la gialla. Quando tocca a noi sono le 6.35, i primi, quelli che lotteranno per la vittoria, sono già ai piedi del Polenta. In bocca al lupo a tutti!!!…Si parte, questa volta per davvero, il bip impazzito dei chip da ufficialmente il via alla lunga rincorsa. Gli aquilotti più forti pedalano veloci davanti : Norbiato, unico ad accedere al primo gruppo di merito, Inglese, Baldon in cerca di rivincite dopo lo sfortunato ritiro dell’anno passato, Brusaferro, Rossa, il “fedele” Carniglia alla sua decima partecipazione, gli scalpitanti Nigra e Cimberio. E poi ci siamo noi, quelli della griglia rosa, il grosso del gruppo di Aosta, attenti a non perdere la ruota dei compagni almeno fino alla salita, 30 km da correre tutti d’un fiato. A Bertinoro la strada stringe, ma il gruppo fluisce a buona velocità, le prime rampe del Polenta fanno qualche vittima, si formano piccoli gruppi che proseguiranno del proprio passo.

Su Pieve di Rivoschio, seconda asperità di giornata, è il traffico l’ostacolo più ostico, è difficile anche solo salire al proprio ritmo, i rallentamenti sono frequenti. Lo sguardo corre alla cima mentre il lungo fiume sale tornante dopo tornante. Ci perdiamo, guardarsi in dietro è pericoloso; ritroverò Carbone nel suo tentativo di fuga sul Ciola, con Sandro ed Enzo l’appuntamento sarà invece all’arrivo. La pioggia tanto temuta si fa sentire, ma sono poche gocce mentre il vento laterale, in cresta, non da respiro ai ciclisti. In discesa la strada è ancora asciutta e presto arriva il Ciola con la sua asfissiante regolarità. Piove più forte, compaiono le prime mantelline, ma è solo la coda del temporale che sul Barbotto ha bagnato la prova dei primi; 30 chilometri sino al traguardo sotto l’acqua battente, grande prudenza in discesa, grande attenzione in pianura dove ogni rotonda diventa fonte di pericolo.

Il mitico ristoro abusivo del Ciola con salsicce e sangiovese prefigura la sommità della salita, in tanti si fermano, ma ripartire sarebbe difficile. Si tirano le prime somme mentre ci si prepara, anche mentalmente, al Barbotto, l’ascesa simbolo della Novecolli. Lassù non sarà ancora finita, ma quasi, basterà stringere i denti e poi comincerà la festa. Il tratto cronometrato è uno stimolo ulteriore, sicuro oggetto di sfottò la sera con gli amici davanti alle classifiche. Le prime rampe sono rasoiate per le gambe già stanche, là dove è posto il tappeto del cronometraggio la pendenza è a doppia cifra poi diventa più dolce e si può prendere il proprio passo, alla vetta mancano 4,5 km. Buone sensazioni accompagnano la mia scalata, il tifo a bordo strada si fa più intenso mano a mano che lo “scollinamento” si avvicina, negli ultimi 500 metri diventerà assordante, vuoi per l’incitante “delirio” dello speaker vuoi per gli applausi di chi pazientemente aspetta ogni anno i corridori. Non manca qualche spinta, a volte mettendo a rischio l’incolumità di chi pedala a fianco.

Il traguardo volante del Barbotto tra due ali di folla regala sorrisi, per noi del “corto” la fatica è quasi terminata, chi invece ha deciso di affrontare tutti e nove i colli sa che la sua gara comincia solo adesso. Tra gli aquilotti saranno solo 3 : gli esperti Norbiato e Rossa e il coraggioso Della Rossa Stefano alla sua prima partecipazione. Con il ristoro arriva anche il sole, le nubi ormai sono lontane e non faranno più capolino.

La pianura finale è veloce, condotta in gruppo, i chilometri passano rapidamente, -20, -15, -10, la deviazione lungo il canale preannuncia l’ingresso in Cesenatico, riconosco l’ultima curva, quella che immette sul rettilineo finale, c’è ancora la forza per accelerare fino al traguardo…finalmente la mia sudata medaglia, la quinta in questa gara come per tanti miei compagni.  Qualche attimo per recuperare, un bicchiere d’acqua fresca e poi, in coda per parcheggiare la bici prima di accedere al pasta party. I migliori tra gli aquilotti sono già sotto la doccia, gli altri arrivano tutti, da lì a poco…Ricci, Carbone, Giorgio, Machieraldo, Midolo, Rossini, Franci, Cianciana, Sirni, Centelli, Viglino, Baccini, Diemoz, Vitali, De Gaetano, Rollandin, Badiluzzo. Conquistato un tavolo arrivano anche le vivande : pasta, riso, l’immancabile piadina e poi birra e coca cola. Si brinda e si rivivono i diversi momenti della gara aspettando l’arrivo dei grandi faticatori, i maratoneti del “lungo”.

Grazie alla prova di tutti i 41 aquilotti al via, il GS AQUILE ha conquistato il nono posto assoluto nella classifica generale per società entrando tra le prime dieci squadre per la prima volta, ennesimo trofeo da mettere in bacheca.

Questo e tanto altro è stata la Novecolli del Gs Aquile : l’infinito ritiro dei pacchi gara, l’invasione colorata dei ciclisti sin dal venerdì, il ritrovo al sabato per le foto di rito, la mini Novecolli dei piccoli, il caffè al mare, la fiera del ciclo, la premiazione delle società più numerose, la birra di gruppo dopo una bella pedalata, l’incontro con vecchi amici…..non resta che riprovarci ancora una volta nel 2014.

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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