Giu
7
2013

DEGIOVANNI SECONDA SULLO STELVIO

Pochi colli per i chi ama la bici hanno il fascino dello Stelvio, re Stelvio, come ormai è chiamato per le imprese che i grandi del ciclismo hanno regalato su quelle strade e per la sua altitudine oltre i 2700 metri.

Domenica scorsa, 2 giugno, a Bormio è andata in scena la seconda edizione della granfondo intitolata allo Stelvio. Dopo l’annullamento del transito durante il Giro d’Italia causa neve, fino alla vigilia si è temuto di non poter disputare la gara o comunque di doverne modificare il percorso, invece il tempo è stato clemente consentendo alla corsa di arrivare in cima. Proprio lassù infatti era posto il traguardo dei due tracciati, medio e lungo, rispettivamente di 132 e 155 chilometri. I più coraggiosi oltre allo Stelvio hanno dovuto scalare il Mortirolo per un dislivello complessivo di poco oltre i 4000 metri.

Tra i circa 800 partecipanti anche due portacolori del GS AQUILE, Degiovanni Silvia e Giangrasso Massimo, entrambi amanti delle grandi salite, entrambi al primo approccio con lo Stelvio. I due ragazzi del team aostano hanno optato sin dall’iscrizione per il percorso medio così da concentrare le loro forze tutte nell’ascesa finale senza sottovalutare però il lungo saliscendi iniziale che ben presto si è trasformato da un piacevole riscaldamento ad un impegnativo percorso di media montagna. Sul versante che sale da Bormio sia Silvia sia Max hanno dato il meglio di sé ben supportati da una condizione eccellente. La Degiovanni, già sul podio nella Coppa Piacentina, ha saputo ripetersi arrivando seconda nella sua categoria, eccellente sesta assoluta; non da meno la prova dello scalatore di Aosta, 5° sul traguardo tra gli M4.

Ottima l’organizzazione che aveva predisposto una struttura riscaldata in cima al colle per consentire a tuti gli arrivati di cambiarsi e rifocillarsi prima di scendere a Bormio in bici o tramite il servizio navetta per le premiazioni e il pasta party finale.

Lo Stelvio ha conquistato con il suo fascino anche i due aquilotti entusiasti della loro prova, ma soprattutto della scalata, già pronti, a detta loro, a riprovarci il prossimo anno in compagnia di un folto gruppo di compagni.

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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