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2014
NOVECOLLI : STORIE, CHILOMETRI E FESTA
E’ difficile trovare un’immagine che possa racchiudere in sè la Novecolli 2014 del GS Aquile, troppi gli spunti e le emozioni che questa gara sa suscitare. Il fascino di quei nove colli che presi singolarmente possono sembrare facili, ma che in sequenza diventano una grande sfida, ogni anno attira sempre più aquilotti. E spesso ritornano, edizione dopo edizione per vivere questa avventura.
Il cronometro ufficiale segna 10 ore e 26 minuti quando gli ultimi sette portacolori del team aostano tagliano insieme il traguardo; ad aspettarli, prima della medaglia così faticosamente conquistata, Paolo Muton, lo speaker ufficiale della manifestazione, colui che sul Barbotto incita per ore il lungo serpentone a due ruote. Solo il tempo di una breve intervista, due battute per presentarsi e rendere omaggio a questa straordinaria gara : la corsa dei nove colli, la corsa dei 12.000 partenti…la corsa dei 45 aquilotti. Tanti erano infatti al via, in griglia sin dalle 5.30. I primi partiranno alle 6.00, per gli altri l’attesa sarà ben più lunga.
Si aspetta il sole, l’allegria non manca, si stempera la tensione con qualche battuta tra una foto e l’altra. E’ ora di sfilare tute e vesti improbabili, la temperatura comincia a salire, l’adrenalina fa il resto. I compagni più forti, quelli nelle griglie di merito, sono già partiti e corrono veloci verso il primo colle, il Polenta, ad oltre 40 di media. Il mio gruppo, i sei ragazzi con cui ho deciso di condividere questa lunga avventura, è invece tutto in griglia rosa; proveremo a stare assieme senza perderci nei primi chilometri; solo dopo il Barbotto inizierà la nostra vera Novecolli. Ad unirci i pochi chilometri nelle gambe, ma la grande voglia di provarci. Troppe volte abbiamo corso il medio per non tentare la grande “impresa”.
Sono passate le 6.30 quando finalmente cominciamo a muoverci, lo striscione è prossimo…si parte!!!
I chilometri in pianura sono difficili, la tensione è alta, soprattutto all’approssimarsi di ogni rotonda. Inevitabilmente ci frazioniamo, qualcuno battezza una ruota troppo veloce per gli altri e scappa via. Ci ricompattiamo in cima al Polenta; da lì proseguiamo insieme sempre a vista, i più veloci in salita allungano, ma in cima aspettano i compagni.
Superiamo il Polenta, Pieve di Rivoschio, il Ciola; anche il mitico Barbotto è alle spalle. Mancano pochi chilometri al bivio, non c’è esitazione, tutti a destra…il cartello recita 200 km!!!
Siamo a metà gara, il ristoro è tappa obbligata, occorre reintegrare prima del quinto colle, il Monte Tiffi tanto corto quanto insidioso. La piadina con la mortadella…come resistere!! L’immancabile foto sancisce il nostro piccolo patto sportivo, quello che ci porterà uniti fino a Cesenatico. Incrociamo i primi del lungo, volano letteralmente verso il Gorolo, l’ultimo colle; per loro è quasi finita.
E gli aquilotti? Non sono da meno, i più veloci sul percorso corto sono già all’arrivo a festeggiare con l’immancabile brindisi e le ballerine brasiliane : Macori Ivan, 220° assoluto in 4 ore 01, Nigra Enrico, il re del Barbotto, l’immancabile Baldon Lorenzo, Cimberio Gianfranco, 7° di categoria, Carniglia Diego, il più fedele, alla sua undicesima partecipazione, i veterani Persichini, Brusaferro, Inglese, Giorgio, Beccio, Midolo, Macciò, Milloz, Rollandin, gli amici Riverso e Vitali, Badiluzzo, De Gaetano…i neofiti Dodaro, Vierin, Charles, Porté, Seravalle, Barmasse Gabriel, 8° tra i più giovani, in gara con papà Piero.
Lo spirito di gruppo ha dominato anche nelle retrovie dove l’esperto Madeo Marco ha pilotato all’arrivo la sorella Meri e gli amici Alleyson Valentina e Luciani Renato anche loro a Cesenatico per la prima volta.
La nostra corsa continua : il Monte Tiffi non si smentisce, severo e implacabile quando si impenna ben oltre il 10 per cento. Le gambe cominciano a manifestare le prime avvisaglie di stanchezza, ma nel complesso stiamo ancora tutti bene. La cima è vicina e la discesa ci aiuta a recuperare prima dei due colli più lunghi il Perticara e il Pugliano. Lassù, quando cominceremo a vedere la rocca di San Leo allora potremo davvero sperare di arrivare fino in fondo. I primi chilometri del Perticara sono duri, faccio fatica a trovare il ritmo, la salita è irregolare, il caldo è pesante, ma mano a mano che saliamo la pendenza scende sotto le ruote e si fa più costante. Il panorama si apre davanti a noi, ultimo chilometro, siamo in cima. Ci aspetta il ristoro, per chi vuole c’è anche la pasta. Ci contiamo, tutti presenti…si riparte, mancano solo tre colli!!
Il Pugliano è lungo, qualcuno alla fine dirà maledettamente lungo, 9 km dopo oltre 140 di gara per arrivare a 750 metri di altitudine, il punto più alto del percorso. Il gruppo si allunga, qualcuno è più stanco e rallenta subito, sin dalle prime rampe. Meglio procedere del proprio passo senza sprecare energie preziose. Proseguo in scia ai compagni più brillanti senza andare fuori giri, le gambe sono affaticate, ma spingono ancora bene, è come se sapessero da sé cosa fare e potessero continuare all’infinito; è una sensazione strana da descrivere. L’ultimo crinale ci regala uno scorcio bellissimo sulla rocca di San Leo e le colline che meriterebbe una foto; qualcuno si ferma, ci raggiungerà prima della vetta, io preferisco procedere fino al ristoro. L’incontro con alcuni amici del Velogressan è una sorpresa, chi l’avrebbe immaginato dopo quasi 9 ore di gara.
La salita ha lasciato il segno, i visi dei miei compagni e degli altri corridori trasudano fatica e stanchezza, un panino e un bicchiere di coca cola sono la medicina migliore per ritrovare le energie necessarie per il gran finale. Ci aspetta il Gorolo, il secondo spauracchio di giornata, l’ascesa che tutti i ciclisti della zona temono ancor più del Barbotto.
Mai come quest’anno i portacolori del Gs Aquile hanno deciso di cimentarsi sul percorso più lungo, 15 in tutto. In tanti si sono preparati mesi, pedalando anche al freddo per presentarsi in condizione a Cesenatico e i risultati non sono mancati. Il migliore si è rivelato il più esperto di tutti, Rossa Guido, l’uomo delle grandi distanze. Guido ha sfruttato al meglio la griglia bianca di partenza riuscendo a correre parte della sua gara con i compagni del medio. Il suo tempo finale merita un plauso, 7 ore 28 minuti; 47° posto di categoria. Alle sue spalle i giovani scalpitanti : De Agostini Marco, Chatrian Matteo, Calandri Daniele, Mereu Stefano e i due veterani Miriello Luigi e Giussani Dario. Molti di loro ci riproveranno, ne sono certo.
Pedaliamo in gruppo veloci da Ponte Uso verso il Gorolo; conosco bene quella strada per averci pedalato tante volte al sabato, prima della Novecolli, ma mai ho affrontato il temibile nono colle, troppo duro alla vigilia della gara. Il Gorolo decide la corsa, il suo inappellabile verdetto ci dirà se riusciremo ad arrivare a Cesenatico e a conquistare la nostra Novecolli. L’ascesa è breve, poco più di 4 km, ma quell’ultimo chilometro con pendenze al 17 per cento, come recita la cartina, incute timore. Lo vedi, da sotto, la strada si impenna, tre mezze coste per raggiungere la frazione alta del paese, ma non hai tempo per pensare, ti ci trovi dentro e pedali…pedali…fino in cima!!!
Il finale sono 30 km in pianura ad andatura impensabile dietro alla nostra locomotiva Pallais Mauro che ci ha tirato tutti fino a Cesenatico, sono i confortanti cartelli dei meno 20, 10, 5 all’arrivo, sono gli ultimi 1000 metri, quelli degli sguardi sorridenti, delle grida di gioia, della festa meritata. Il pensiero corre al giorno prima quando guardando l’ultima curva, quella che immette sul rettilineo finale, pedalando spalla a spalla con uno dei miei compagni ci siamo detti : “pensa quando domani saremo lì…chissà se ce la faremo”. Ebbene, il tentativo di allinearci a 100 metri dall’arrivo per la foto di rito non è riuscito perfettamente, in perfetto stile Aquile, sempre così vocianti e un po’ confusionari, ma la nostra epica Novecolli l’abbiamo “portata a casa” tutti insieme!!! E che tifo all’arrivo.
Grazie a tutti quelli delle 10 e 26 : Carbone Domenico, Champion Mario, Della Rossa Stefano, Pallais Mauro, Stuffer Franz, Turatti Loreno e Martinet Federico.
Per la cronaca il GS AQUILE anche nel 2014 si è confermata una delle prime 10 squadre al via della Novecolli per numero di partecipanti e chilometri percorsi.