3
2014
SPEDIZIONE PIRENAICA
Tornano a far parlare di sé i “veterani gaudenti”!!! Dopo la trasferta primaverile in terra toscana per partecipare alla Gf di Firenze, alcuni di loro si sono aggregati al gruppo in partenza per i Pirenei.
Nuovo obbiettivo per Centelli Gabriele e Rollandin Luigino insieme ai compagni Viglino, Campelli e Dell’amico, raggiungere la vetta di alcuni dei più celebri colli pirenaici : l’Hautacan, il Soulor, l’Aubisque, il Tourmalet, l’Aspin e il Peyresourde.
La meteo inclemente dei primi giorni non ha fermato i nostri : il battesimo sul colle d’Hautacan è stato particolarmente difficile. Centelli e compagni hanno potuto testare la durezza di questa ascesa che tra pochi giorni vedrà protagonisti i professionisti in uno degli arrivi più attesi del prossimo Tour de France. Dieci chilometri che non lasciano tregua in mezza ad una natura selvaggia e con un cielo molto minaccioso. Ascesa all’asciutto, ma in discesa la pioggia non ha risparmiato i nostri pedalatori che hanno preso anche la grandine prima di far rientro in albergo.
Il miglioramento del tempo nella seconda metà della settimana ha permesso al gruppo di aquilotti di conquistare gli altri colli che si erano prefissati, il Tourmalet su tutti. Lunga e sfiancante, la più celebre delle ascese pirenaiche non poteva mancare nel diario di viaggio dei nostri protagonisti che difficilmente avrebbero rinunciato a quel prezioso “trofeo”. Missione compiuta!!
I nostri indefessi faticatori hanno deciso di fare ancora una tappa sulla via del ritorno, a Carpentras. Dalla cittadina francese comincia infatti un’altra delle mitiche salite transalpine, il Mont Ventoux, una di quelle ascese che ogni ciclo amatore vorrebbe portare a termine almeno una volta nella vita. Il versante scelto dai nostri aquilotti è quello più celebre con il lungo tratto nel bosco, costantemente intorno al dieci per cento, prima degli ultimi 6 chilometri dal paesaggio quasi lunare. Il monte ventoso non ha smentito neanche questa volta la sua fama : il vento gelido in cima soffiava così forte da rendere difficile anche solo scattare una foto ricordo. Tappa forzata davanti al monumento in memoria di Simpson e poi giù in discesa, di nuovo in pianura per riprendere la strada verso casa.