Ago
21
2015

LA PAURA PRIMA DEL SUCCESSO

Gens Paris 2015Avevamo lasciato il nostro Danilo Gens a Brest, a metà della sua Paris Brest paris.
Partito domenic 16 dal velodromo di Saint Quentin en Yveline, alle porte di Parigi, il randagio del team Aquile ha raggiunto Brest nel tempo “record” di 26 ore, ma la parte più difficile della corsa doveva ancora arrivare. I gruppi numerosi formatisi in andata unitamente all’entusiasmo trasmesso dal tanto pubblico hanno inevitabilmente alzato il ritmo.
La Paris Brest paris, l’olimpiade delle randonnée, non è gara per tutti e al ritorno ha presentato il conto : il tracciato reso più difficoltoso dall’inserimento di una serie infinita di cotes e le fredde noti in sella hanno, a poco a poco, minato la condizione fisica del nostro atleta. Le pause sono diventate più lunghe e più frequenti : c’erano qualche linea di febbre da allontanare e le forze da recuperare.
Una caduta imprevista alla ripartenza dall’ultimo controllo, a soli 60 km da Parigi, ha fatto temere il peggio : alzatosi incolume, Gens ha dovuto constatare la rottura di un forcellino…cambio bloccato e tanta paura di vanificare gli sforzi fatti. Le ore a disposizione per rimediare erano poche, ma l’intervento del suo compagno di avventura Gyppaz Fabio, ha permesso all’aquilotto di raggiungere il velodrono, là dove tre giorni prima aveva preso il via l’impresa si entrambi.
Mercoledì 19 agosto, dopo 74 ore in sella, Gens Danilo ha concluso la sua Paris Brest Paris 2015, la seconda, ma soprattutto la più difficile per il nostro randonneur.

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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