Ci sono iniziative che meritano di essere sostenute al di là del gesto sportivo in sé per sé. Oggi parliamo della Tirreno Adriatico, ma non della storica corsa a tappe che precede la Milano Sanremo, ma del raduno cicloturistico organizzato da Max Lelli a favore della Fondazione che si batte contro la fibrosi cicstica.
La manifestazione, giunta alla quarta edizione, si è corsa dal 16 al 18 ottobre e ad essa hanno presso parte una quarantina di amatori provenienti da tutta Italia. L’amicizia con Lelli, da anni testimonial della fondazione, ha portato al via anche tre aquilotti : Beccio Roberto, Stuffer Franz e Caliano Antonio; per i primi due si tratta ormai di un appuntamento fisso della stagione ciclistica, il terzo era alla sua prima partecipazione e il suo giudizio finale è stato molto positivo. Insieme agli amatori oltre a Lelli hanno pedalato anche l’ex pro Andrea Tonti e l’olimpionico degli anelli Juri Chechi.
Il cicloraduno prevedeva 360 km divisi in tre tappe di eguale distanza : i protagonisti hanno percorso circa 120 km al giorno con un dislivello mediamente intorno ai 1000 metri. La partenza è avvenuta da Albinia mentre l’arrivo era posto a Ripatransone, sulle colline marchigiane, in cima all’ultima asperità di questo viaggio solidale. Prima dell’ascesa finale, sotto la guida di Juri Chechi, padrone di casa, il gruppo ha fatto tappa a Cupra Marittima, là dove i ciclisti hanno versato nell’Adriatico la borraccia riempita tre giorni prima con l’acqua del Tirreno. Si è conclusa così la simbolica staffetta a sostegno dell’attività della Fondazione non prima però di celebrare l’impresa in una divertente cerimonia di premiazione.