Ott
10
2019

UNA DOMENICA ALL’ EROICA…

Quando ci si iscrive ad una manifestazione tanto decantata, spesso le aspettative sono tali che, a conti fatti, il sentimento prevalente è la delusione. L’Eroica di Gaiole in Chianti è andata in scena domenica 6 ottobre, non solo ha mantenuto tutte le attese, ma posso dire che si è rivelata, ad oggi, una delle più belle manifestazioni ciclistiche cui ho partecipato. Aspirante “eroico” tra 8000 partecipanti, un tuffo nel ciclismo che fu tra strade sterrate e biciclette d’epoca. L’Eroica va vissuta come un rito goliardico fin dalla riesumazione di quella vecchia bicicletta, la prima, compagna di tante avventure passate, di nuovo pronta a correre.

Arrivare a Gaiole il sabato per il ritiro del pacco gara è come entrare in una macchina del tempo: il cappellino eroico, quello celebrativo di ogni edizione, indossato dai più come un’icona, le magliette vintage che colorano la confusione della vigilia come se molti non potessero aspettare oltre per sfoggiare la propria, quasi che la sola giornata della pedalata fosse troppo poco. In paese, vestito a festa tra bancarelle a tema, suonatori e quelle bandiere alle finestre con impressi titoli di giornale che evocano le imprese del ciclismo dei tempi eroici, le tappe per ogni “aspirante” sono d’obbligo: Casa Eroica dove ritirare il pettorale, la Bottega dove appagare la vanità del ciclista o semplicemente trovare un ricordo dell’evento per sé o per qualche amico appassionato che non ha potuto essere presente e poi l’osteria per sorseggiare l’immancabile bicchiere di Chianti. Il territorio del Chianti è protagonista indiscusso in ogni chilometro di questa pedalata : nelle strade bianche, lingue di terra tra distese di viti e ulivi che speriamo possano rimanere tali, ma anche nei prodotti enogastronomici che riempiono i banchetti dei ristori.

La domenica degli aspiranti eroici comincia presto, ben prima dell’alba per chi punta a conquistare tutti i timbri sul proprio carnet di viaggio, partenza alla francese dalle 05.30 per percorrere 209 km; ad attenderli all’arrivo troveranno un riconoscimento speciale e il tifo di tutta Gaiole. L’Eroica offre ai suoi partecipanti 5 percorsi: ai quattro tradizionali rispettivamente da 46, 81, 135 e 209 km si è aggiunto quest’anno quello nuovo da 106 km, un omaggio degli organizzatori a Felice Gimondi. E poco importa la distanza, bastano pochi chilometri per sentirsi parte della grande festa. Si fatica all’Eroica!! Le salite sono tante come i metri di dislivello, sono erte brevi, la cui pendenza raggiunge facilmente la doppia cifra, spesso su strade sterrate. Si sale piano spinti dalla voglia di arrivare comunque in cima in sella. Il lento fluire dei chilometri forse è la vera essenza di quest’Eroica. Si incontrano ciclisti in sella a fiammanti specialissime, pochi secondi per allontanarsi velocemente quasi volessero farsi da parte in una giornata in cui non sono loro i protagonisti, in cui non sono le loro le biciclette più ammirate e desiderate.

Gaiole è alle porte, manca solo quell’ultimo tratto sterrato, uno dei più belli, a meno di cinque chilometri dall’ingresso in paese; il rumore dello scoppio è inconfondibile, la gomma della ruota posteriore si sgonfia rapidamente. Impossibile proseguire così!!. Si sostituisce il tubolare, alla vecchia maniera, con l’aiuto di un amico e si riparte. Sul rettilineo d’arrivo che costeggia il fiume tra tifosi festanti il piccolo gruppo di aquilotti si ricongiunge: Roberto Beccio, Debora Buscaglione, Federico Martinet e Alessandro Rossini superano insieme la linea del traguardo…il tempo di una fotografia, ricordo indelebile di una magica domenica Eroica…

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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