Set
25
2011

IN PIAZZA PER LA FESTA DEL PEDALE VALDOSTANO

Un’ottantina di ciclisti hanno colorato sabato pomeriggio piazza Chanoux in occasione del secondo raduno delle società ciclistiche valdostane organizzato dall’UISP Valle d’Aosta.

Alla manifestazione hanno aderito ufficialmente molti dei velo club attivi in regione nel settore strada e non solo : GS AQUILE, VELOGRESSAN, MA.LU, TRE B, CICLI BENATO, CICLI LUCCHINI, GS LYS, GSC ST.MARCEL, COURMAYEUR MONT BLANC. Al via anche alcuni rappresentanti del VELO ZERBION e del MTB GRAND COMBIN oltre a parecchi individuali.

Lasciati nel cassetto cronometri e pettorali, i ciclisti valdostani si sono ritrovati tutti insieme per una tranquilla “sgambata” ad andatura cicloturistica per festeggiare l’imminente fine della stagione 2011 e mantenere viva l’attenzione su un movimento in continua crescita.

Ritrovo dunque in piazza Chanoux dalle 13.00 e partenza ufficiale alle 14.30 in un caldo pomeriggio d’autunno. Il percorso, lungo poco più di 50 km quasi interamente pianeggianti, prevedeva, dopo una breve sfilata tra le vie di Aosta, la discesa sino a Fenis passando per Pollein e St.Marcel; breve riordino e risalita sino a Gressan prima di fare ritorno in piazza Chanoux.

 Al suo arrivo, il colorato gruppo a due ruote ha trovato un ricco buffet offerto dalle società ciclistiche allestito dalle “volontarie del pedale” ottimamente orchestrate dal presidente del MA.LU Viviana Trevisan.  

La foto di gruppo, con tutti i partecipanti, ha chiuso l’ennesima giornata di festa per i cicloamatori valdostani in attesa della festa del ciclismo del 29 ottobre e della premiazione ufficiale del Circuit du Grimpeur che si svolgerà il prossimo 5 novembre.

Set
20
2011

A PERLOZ VITTORIE PER BUSCAGLIONE E GIANGRASSO

Buscaglione e Giangrasso, sono stati ancora loro due ad animare l’ultima prova del Circuit du Grimpeur in casa Aquile. Da un lato il talento del giovane aostano, dall’altro l’esperienza del veterano Max nella stagione della sua consacrazione agonistica.

Teatro della loro sfida è stata la salita che dal centro di Pont St.Martin porta agli oltre 1.500 m di Praz de Perloz. Gli organizzatori del velo club Lys hanno scelto un percorso davvero impegnativo per l’ultima prova del neonato circuito valdostano : quasi 13 km di ascesa con pendenze a tratti oltre il 15 per cento…gara per veri scalatori!

Purtroppo il mal tempo che ha imperversato sulla Valle la vigilia e ancora nelle prime ore della mattinata ha parzialmente rovinato la festa del Lys, molti ciclisti si sono fatti scoraggiare dalla pioggia battente rinunciando così all’ultima occasione per ben figurare. Onore comunque ai 40 partenti che hanno saputo offrire un bello spettacolo a chi è accorso a sostenerli, la loro temerarietà è stata premiata anche dal miglioramento delle condizioni meteo : al via strada asciutta e sole che faceva capolino. Tutti presenti i migliori a conferma del buon appeal del circuito creato in Valle e livello tecnico ancora una volta di prim’ordine. In griglia anche i leader delle classifiche assolute maschile e femminile, Paolo Ramella e Lorenzina Rosset.

Una salita hors categorie in grado di far selezione sin dai primi chilometri e così è stato. Il gruppo si è subito allungato sotto l’impulso dei piemontesi Colombano e Porro e del valdostano Yuri Droz ancora alla caccia della prima vittoria di tappa. Tra gli aquilotti ha tentato il colpo a sorpresa Alberto Norbiato autore di una partenza sprint che ha poi pagato da metà gara in poi. Norbiato si è difeso con la consueta grinta conquistando il terzo posto di categoria.

Davanti a lui intanto continuava la sfida tra i due compagni rivali Buscaglione e Giangrasso autori entrambi di una bella gara a ridosso dei primi. Lo spunto veloce di Edoardo gli ha consentito per l’ennesima volta di superare Max proprio sul rettilineo finale. Dopo la linea del traguardo stretta di mano tra i due che da lì a poco avrebbero festeggiato la vittoria nelle rispettive categorie. Tra le Aquile sono stati in tanti a festeggiare: hanno saputo confermare il podio tra gli juniores e tra i master 4 rispettivamente Kim Nicoli e Diego Marana ancora secondi dopo la bella prova della settimana prima a Saint Marcel. Primo podio di stagione per Alberto Dublanc capace di una buona progressione nell’ultima parte della salita. Un risultato che testimonia la buona condizione raggiunta e che fa morale in vista della sua prossima campagna ligure.

La gara è stata vinta da Porro, seconda piazza per Droz; terzo Colombano. Tra le donne ancora una volta da registrare il dominio incontrastato dell’invincibile Simona Massaro, seconda e terza le due valdostane Flavia Bonato e Lorenzina Rosset.

Con l’ultima prova va così in archivio la prima edizione del Circuit du Grimpeur, manifestazione a tappe che ha incontrato il favore dei cicloamatori valdostani e non solo, oltre 230 i corridori che hanno preso parte ad almeno una delle prove in calendario. Per tutti appuntamento il 5 novembre per la cena finale con la premiazione dei vincitori.

Set
14
2011

LE AQUILE E RAMELLA PRIMI A SAINT MARCEL

Sabato scorso, 18 settembre, è andata in scena l’edizione 2011 del Trofeo Sant’Anna, gara ciclistica in salita organizzata dal GSC ST.MARCEL, società di casa. La corsa valeva quale quinta prova del Circuit du Grimpeur Valle d’Aosta.

Orario inconsueto, l’appuntamento per i ciclisti era infatti al pomeriggio alle 15.30 e percorso rivoluzionato. Teatro della sfida ancora una volta la strada che dal capoluogo St.Marcel porta a Les Druges, ma mentre gli anni passati la partenza era posta appena sotto il santuario di Plout con arrivo al termine della strada, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di far partire i ciclisti in località Lillaz, a ridosso della statale 26 e di sistemare l’arrivo in località Seissogne. Ancora una volta sono andate deluse le aspettative di chi sperava di poter gareggiare lungo tutta la salita. Percorso quindi più breve, solo 8,3 km, ma comunque molto impegnativo con pendenze a tratti oltre il 10 per cento.

La splendida giornata estiva con temperature prossime ai 30° e l’ingresso nel neo circuito valdostano hanno portato il record di partecipanti alla manifestazione che ha visto al via un’ottantina di corridori con tutti i nomi in testa alla classifica sia in campo maschile sia in campo femminile.

Al via si è formato subito un gruppetto di fuggitivi con in testa Paolo Ramella deciso ancora una volta a far valere la legge del più forte, con lui l’enfant du pays Yuri Droz, Federico Agostino e, tra gli altri, anche i due aquilotti Alex Ducret ed Edoardo Buscaglione. Gara tutta all’attacco quella di Alex, in lotta per il successo sino a poco meno di 2 km dall’arrivo quando un calo fisico l’ha costretto a rallentare e a farsi riprendere dagli inseguitori. Complimenti a lui comunque per averci provato. Condotta di corsa invece un po’ più accorta per Edoardo che ha preferito salire del suo passo finendo in rimonta. Per lui 13° posto assoluto e bella vittoria tra i cadetti.

In casa Aquile ottima gara per Alberto Norbiato di nuovo sui suoi migliori livelli, 3° tra gli junior. Ma si festeggiano anche altri podi : terzo posto tra i veterani per Max Giangrasso sempre brillante e tatticamente molto lucido nel controllare i diretti avversari; terzo posto tra i gentleman per Diego Marana alla prima uscita con la nuova fiammante specialissima, capace di confermare l’ottimo risultato di Piacenza; secondo posto invece tra i debuttanti per Kim Nicoli grintoso come sempre. Tra le donne ritorno alle gare per la campionessa valdostana FCI Alessandra Plat. La portacolori delle Aquile alle prese con una stagione travagliata per problemi fisici che non le hanno mai consentito di entrare in condizione si è limitata a riassaporare il clima agonistico chiudendo la sua prova con un onorevole quinto posto. Chissà che non ci regali una bella prestazione a Perloz!

Gli aquilotti al via erano ben 20, oltre ai già citati vanno ricordati anche Carlo Inglese, Lorenzo Baldon, Dufour Michel, Brusaferro Luigi, Cheillon Modesto, Madeo Marco, Dublanc Alberto,Rossa Guido, Ramires Fabio, Libertino Paolo, Della Rossa Stefano, Carbone Domenico e De Gaetano Demetrio, tutti bravissimi. Tante le maglie amiche anche lungo la salita, molti hanno voluto infatti essere presenti, pur fuori gara, per incitare i compagni. Vittoria di squadra per il GS AQUILE, scontata per qualcuno, ma quanto mai importante per l’impegno profuso da tutti per ottenerla….grandi ragazzi!!!

In campo individuale vittoria per Ramella che ha saputo staccare sul finale Droz e il redivivo Agostino, sfortunato per una caduta di catena che gli ha impedito di lottare fino alla fine per la vittoria. In campo femminile vittoria per l’imbattibile Simona Massaro davanti alle valdostane Lorenzina Rosset e Flavia Bonato.

Per tutti gli appassionati del “Grimpeur” appuntamento a Pont St.Martin domenica 18 per l’ultima prova organizzata dal velo club Lys, la ciclo scalata che dal paese conduce a Praz de Perloz, salita dura che non offre respiro, degna conclusione del circuito per scalatori. 

Set
13
2011

BRAVO MARCO!!!

Sole alto in un cielo che si fondeva con il mare all’orizzonte, così, vestita a festa, domenica 18 settembre, Deiva Marina ha accolto i 1000 ciclisti protagonisti della GF 5 TERRE, da sempre una delle gare amatoriali più belle del panorama italiano per i suoi percorsi. Per anni prova di chiusura del Prestigio, superata di recente dalla GF Colnago, la manifestazione ligure ha saputo mantenere standard qualitativi alti.

Lo staff organizzativo ha confermato anche in questa edizione i due percorsi : la granfondo che prevedeva 151 km e oltre 3000 m di dislivello e la mediofondo, più breve con i suoi 97 km e circa 1500 m da scalare. A far da sfondo alla fatica dei ciclisti, come sempre, gli splendidi scenari delle 5 terre e del loro parco. La gara di Deiva è corsa molto impegnativa, nonostante arrivi in un momento della stagione in cui le forze cominciano a venir meno, pochissima pianura, un continuo saliscendi e alcune ascese di tutto rispetto, in primis il passo del Bracco, caratterizzano infatti il tracciato ligure.

Quest’anno a Deiva c’era un solo aquilotto, ma Marco Thiebat, neo arrivato nel gruppo aostano, ha confermato quanto di buono fatto già intravedere prima a St.Vincent, poi al col Tzecore e a Pila. Marco ha optato per la mediofondo conducendo una gara d’attacco che gli ha permesso alla fine di ottenere un ottimo 30° posto tra i veterani, 99° assoluto con il tempo di 3h 15 m, tempo di tutto rispetto.

Set
12
2011

DANILO GENS RANDONNEUR DOC

 

Danilo Gens è un “randagio” nell’accezione ciclistica del termine. Da un paio d’anni ormai Danilo è un assiduo frequentatore del mondo delle randonnée, manifestazioni amatoriali non agonistiche in cui non c’è classifica, ma solo il rilevamento del tempo impiegato. Si tratta per lo più di prove di lunga distanza, normalmente non meno di 150 km, ma spesso molti, molti di più.

Danilo, 20 giorni fa, ha compiuto un’impresa realizzando il suo sogno ciclistico : portare a termine la Paris Brest Paris, l’olimpiade delle randonnée, forse la più difficile, senza dubbio la più prestigiosa delle “ultracycling”.

Affrontare lunghe distanze con dislivelli importanti, pedalando di giorno e di notte, con il sole e con la pioggia, per ore, rubando brevi momenti per recuperare, richiede una preparazione psicofisica speciale ed una predisposizione naturale non da tutti.

Come ogni randagio che si rispetti, Danilo non ha paura di percorrere tanti chilometri, spesso da solo, per acquisire ed affinare quelle doti di resistenza indispensabili per poter affrontare prove come la PBP.

Quando l’anno passato, a fine stagione, Danilo mi disse che aveva deciso di provare a partecipare alla PBP 2011, sorridendo, gli feci il mio in bocca al lupo. Pochi giorni prima, infatti, avevo letto un articolo in cui si illustrava l’iter di qualificazione per la manifestazione…solo a pensarci mi facevano male le gambe! In realtà ero fortemente convinto che Danilo poteva riuscirci ed il suo percorso di avvicinamento all’appuntamento parigino ha rafforzato la mia idea.

Del risultato agonistico abbiamo già riferito su queste pagine, oggi vorrei invece provare a raccontare, prendendo spunto dalle sue parole, che cosa è la Paris Brest Paris : fatica, emozioni e soprattutto tanti tanti chilometri.

Sì perchè, innanzi tutto, la PBP è una manifestazione ciclistica di estrema difficoltà per la sua lunghezza, quasi 1300 km, per il dislivello superiore agli 8000 m, per la variabilità delle condizioni meteo, per il sonno, per la fame, per la solitudine. Ci vuole una fortissima convinzione nei propri mezzi per provarci, ancor più quando a meno di un mese dal via, durante una corsa in Valle, una buca “maledetta” danneggia irrimediabilmente il telaio della tua bici. Quella bici che avevi imparato a conoscere, che avevi testato in ogni condizione e che ormai era diventata il tuo più fedele alleato in questa avventura.

Ma la PBP è anche un viaggio catartico perchè lungo le strette strade della provincia francese c’è tempo di pensare a tutto e a niente, di giorno, ma soprattutto di notte. Può capitare di pedalare per chilometri da soli, unici compagni la propria “specialissima”, la strada con i suoi rumori e i propri pensieri. La mente vaga per non ascoltare il freddo, la stanchezza, la fame…..un solo riferimento, laggiù in lontananza, la lucina di un altro randagio. La pioggia è di casa da quelle parti, ma pochi chilometri dopo il via, sul far del mattino, fa capolino anche la nebbia a mettere alla prova i ciclisti. Sono loro, con le loro storie, i veri protagonisti di questa ultracycling. Ognuno con il proprio equipaggiamento studiato nei minimi particolari, ognuno con le proprie motivazioni, ognuno con la propria tattica, sia i fedelissimi all’ennesima partecipazione sia i neofiti che devono ancora scoprire i segreti di questa corsa. Basta una banale foratura, come successo a Danilo, a cambiare la propria tabella di marcia.

Le luci di Brest indicano che ci siamo, il traguardo di metà percorso è conquistato, quasi 650 km, tanti, ma la vera PBP comincia adesso…“in corsa ho capito perché l’organizzazione richiede i brevetti di qualificazione, 1300 km non finiscono mai”, sono parole di Danilo che non hanno bisogno di commenti.

Ma la PBP è anche una grande festa popolare. Gli abitanti dei paesi attraversati dalla corsa l’aspettano con trepidazione, per loro è un rito che si ripete ogni 4 anni. Il tifo per i ciclisti è incessante di giorno, ma anche di notte. Ci sono striscioni in ogni località. Applausi ed incitamenti non mancano mai per nessuno: francesi, italiani, olandesi, belgi, americani….I bambini urlano “bon courage!” e ti strappano un sorriso nonostante la fatica.

Il ritorno è tremendamente difficile, le energie sono sempre di meno, ogni controllo parziale è una conquista dal sapore epico. Un piatto di pasta portato da un compagno in vacanza nei dintorni è un regalo quanto mai gradito. Il traguardo dei 1000 km meriterebbe un brindisi, ma non c’è tempo né forza. Ancora Gens : “gli ultimi chilometri sono stati interminabili, mani e braccia facevano male a tal punto da non riuscire più a stringere il manubrio. Le gambe bruciavano, il sedere doleva, i pedali diventavano sempre più pesanti. La testa è stata determinante perchè nei momenti più difficili ho saputo mantenere la lucidità necessaria a non farmi prendere dallo scoramento e a superare l’imprevisto.”

Perché partecipare ad una manifestazione così massacrante? Per prestigio, per curiosità, per migliorare il tempo dell’edizione precedente, per qualcuno può essere, ma di fondo credo che ognuno dei 5200 partenti avesse una profonda motivazione interiore, una sfida con se stesso alla ricerca di  qualcosa. E qualcuno di loro, forse, in quegli interminabili 1300 km, sarà riuscito a trovare le risposte che cercava.

In 3900 hanno concluso la Paris Brest Paris entro il tempo massimo di 90 ore. Per qualcuno potrebbero essere eroi moderni per il sapore un po’ antico della loro impresa, per molti sono sicuramente dei pazzi scatenati, io credo che tutti loro si sentano solo onesti faticatori delle due ruote o, meglio, randonneurs. Il “doc”, oggi, glielo aggiungiamo noi, se lo sono guadagnati su quelle strade.

Bonne route a tutti!!!