Il sole torna a splendere sulla Noberasco. L’anno passato la pioggia battente aveva compromesso la bella manifestazione ligure costringendo molti degli iscritti a rinunciare all’ultimo minuto.
Domenica 21 settembre invece il tempo era splendido ad Albenga. Temperatura estiva sin dal mattino quando gli oltre 1000 partecipanti hanno cominciato a schierarsi in griglia. Percorso unico, ormai da qualche anno, formula che sembra incontrare il favore di tanti appassionati soprattutto a fine stagione quando le forze cominciano a scarseggiare. Poco più di 110 i chilometri da percorrere con un dislivello di circa 2000 metri. Il lungo colle di Caprauna nella prima parte del percorso ha subito fatto selezione, ma l’interminabile mangia e bevi finale ha dato i verdetti definitivi. La stanchezza si è infatti fatta sentire appesantendo le gambe dei meno allenati e dei fuggitivi della prima ora.
Buona la partecipazione da parte del Gs Aquile : 7 gli aquilotti al via. Il migliore è stato De Agostini Marco, 51° tra gli M3 in 3 ore 52 minuti. Soprattutto in salita il nostro portacolori ha fatto valere l’ottimo stato di forma già dimostrato nelle ultime prove del Grimpeur. Sotto le quattro ore anche il compagno Calandri Daniele, mentre a seguire hanno raggiunto il traguardo Cimberio Gianfranco, Rossa Guido, Libertino Paolo, Brusaferro Luigi e il poliedrico Mereu Stefano. Sfortunata la prova del più giovane in gara, Barmasse Gabriel, reduce dal secondo posto di categoria nel Grimpeur appena conclusosi. Gabriel ha finito la sua fatica anzi tempo a causa di una caduta che, seppur senza gravi conseguenze, lo ha costretto al ritiro. Per lui la consolazione del premio da parte degli organizzatori quale partecipante più giovane al via.
Il trittico ligure si concluderà domenica 5 ottobre con la granfondo Sité Da Pria a Pietra Ligure. Al via anche i nostri aquilotti a caccia degli ultimi punti nel trofeo Mare d’Autunno.
Il Gs Aquile conquista a Deiva Marina il sesto posto nella speciale classifica riservata alle società, un risultato che purtroppo passa in secondo piano visto l’infortunio accorso in gara ad uno dei protagonisti, Marcello Cicchetti. Per il ciclista di Aosta, costretto sotto i ferri, stagione finita proprio nel primo dei tanti appuntamenti autunnali che aveva messo in calendario. A Marcello un grande in bocca al lupo per un pronto recupero.
Non poteva mancare un aquilotto nell’evento mediatico sportivo dell’estate valdostana. Il Tor des Geants, a detta di molti, il più duro degli ultra trail al mondo, ha visto la partecipazione anche del nostro Piero Barmasse. L’atleta di Valtournenche, dopo l’ultima impresa ciclistica a Chevrere, quinta tappa del Circuit du Grimpeur, ha riposto la bici per indossare i panni da trailer e presentarsi al via, domenica 7, della grande maratona valdostana : 330 km con dislivello complessivo superiore ai 24.000 metri da percorrere nel tempo massimo di 7 giorni. Un’avventura da vivere intensamente di giorno e di notte con l’unico obiettivo di raggiungere il tanto agognato traguardo finale.
Oggi, venerdì 12, alle 12.57, Piero Barmasse ha oltrepassato la linea d’arrivo a Courmayeur godendosi la passerella finale, 148° assoluto. Barmasse è il secondo tra i tesserati del Gs Aquile a potersi fregiare di tale titolo dopo Enrico Colajanni nella scorsa edizione. A Piero vanno i complimenti di tutti i suoi compagni tifosi.
La gara di Nissod, domenica 7 settembre, ha decretato i verdetti finali dell’edizione 2014 del circuito dedicato agli amanti della salita. Come già ampiamente detto il titolo assoluto è andato per il quarto anno consecutivo al biellese Paolo Ramella al termine di un’avvincente sfida con il valdostano Simone Roveyaz, battuto per soli tre punti. Per il portacolori del Benato la consolazione della vittoria di categoria, ma soprattutto i due successi di tappa, tanti quanti il vincitore.
Doveva vincere Simone Roveyaz per mantenere viva la speranza di raggiungere in testa alla classifica del Circuit du Grimpeur 2014 il detentore del titolo Paolo Ramella : il successo del forte scalatore valdostano e il contemporaneo terzo posto del biellese avrebbero determinato un risultato di assoluta parità tanto sorprendente, almeno all’inizio, quanto meritato da entrambi i protagonisti.