Quando ci si iscrive ad una manifestazione tanto decantata, spesso le aspettative sono tali che, a conti fatti, il sentimento prevalente è la delusione. L’Eroica di Gaiole in Chianti è andata in scena domenica 6 ottobre, non solo ha mantenuto tutte le attese, ma posso dire che si è rivelata, ad oggi, una delle più belle manifestazioni ciclistiche cui ho partecipato. Aspirante “eroico” tra 8000 partecipanti, un tuffo nel ciclismo che fu tra strade sterrate e biciclette d’epoca. L’Eroica va vissuta come un rito goliardico fin dalla riesumazione di quella vecchia bicicletta, la prima, compagna di tante avventure passate, di nuovo pronta a correre.
Arrivare a Gaiole il sabato per il ritiro del pacco gara è come entrare in una macchina del tempo: il cappellino eroico, quello celebrativo di ogni edizione, indossato dai più come un’icona, le magliette vintage che colorano la confusione della vigilia come se molti non potessero aspettare oltre per sfoggiare la propria, quasi che la sola giornata della pedalata fosse troppo poco. In paese, vestito a festa tra bancarelle a tema, suonatori e quelle bandiere alle finestre con impressi titoli di giornale che evocano le imprese del ciclismo dei tempi eroici, le tappe per ogni “aspirante” sono d’obbligo: Casa Eroica dove ritirare il pettorale, la Bottega dove appagare la vanità del ciclista o semplicemente trovare un ricordo dell’evento per sé o per qualche amico appassionato che non ha potuto essere presente e poi l’osteria per sorseggiare l’immancabile bicchiere di Chianti. Il territorio del Chianti è protagonista indiscusso in ogni chilometro di questa pedalata : nelle strade bianche, lingue di terra tra distese di viti e ulivi che speriamo possano rimanere tali, ma anche nei prodotti enogastronomici che riempiono i banchetti dei ristori.
La domenica degli aspiranti eroici comincia presto, ben prima dell’alba per chi punta a conquistare tutti i timbri sul proprio carnet di viaggio, partenza alla francese dalle 05.30 per percorrere 209 km; ad attenderli all’arrivo troveranno un riconoscimento speciale e il tifo di tutta Gaiole. L’Eroica offre ai suoi partecipanti 5 percorsi: ai quattro tradizionali rispettivamente da 46, 81, 135 e 209 km si è aggiunto quest’anno quello nuovo da 106 km, un omaggio degli organizzatori a Felice Gimondi. E poco importa la distanza, bastano pochi chilometri per sentirsi parte della grande festa. Si fatica all’Eroica!! Le salite sono tante come i metri di dislivello, sono erte brevi, la cui pendenza raggiunge facilmente la doppia cifra, spesso su strade sterrate. Si sale piano spinti dalla voglia di arrivare comunque in cima in sella. Il lento fluire dei chilometri forse è la vera essenza di quest’Eroica. Si incontrano ciclisti in sella a fiammanti specialissime, pochi secondi per allontanarsi velocemente quasi volessero farsi da parte in una giornata in cui non sono loro i protagonisti, in cui non sono le loro le biciclette più ammirate e desiderate.
Gaiole è alle porte, manca solo quell’ultimo tratto sterrato, uno dei più belli, a meno di cinque chilometri dall’ingresso in paese; il rumore dello scoppio è inconfondibile, la gomma della ruota posteriore si sgonfia rapidamente. Impossibile proseguire così!!. Si sostituisce il tubolare, alla vecchia maniera, con l’aiuto di un amico e si riparte. Sul rettilineo d’arrivo che costeggia il fiume tra tifosi festanti il piccolo gruppo di aquilotti si ricongiunge: Roberto Beccio, Debora Buscaglione, Federico Martinet e Alessandro Rossini superano insieme la linea del traguardo…il tempo di una fotografia, ricordo indelebile di una magica domenica Eroica…
Si è corsa domenica scorsa, 6 ottobre, la Tre Valli Varesine per amatori con partenza e arrivo a Varese. La manifestazione che ha avuto un’anteprima il giorno precedente con la cronometro individuale, ha confermato il gradimento degli appassionati accorsi numerosi sin dal primo mattino, oltre 1000 i ciclisti al via divisi sui due percorsi predisposti dal comitato organizzatore. Salite brevi e pedalabili e tanti saliscendi hanno impegnato i partecipanti; tra questi anche tre aquilotti: Andrea Bryer, l’unico a correre la combinata con la cronometro del sabato, Andrea Daniele Capitoni e Didier Coquillard. I tre portacolori del team Aquile hanno scelto di confrontarsi con il tracciato della mediofondo, 103 i km da percorrere. Coquillard ha chiuso la sua fatica in 3 ore 29 minuti, tempo che gli è valso il 57° posto tra i pari età, Bryer e Capitoni si sono classificati rispettivamente 74° e 97° nella graduatoria di categoria.
La stagione corre veloce verso il suo termine, ma il GS Aquile sarà ancora al via, domenica prossima, a Cantù nella granfondo Giro di Lombardia; ci saranno il Ghisallo e il muro di Sormano da scalare, ma soprattutto la possibilità di assistere da vicino, al sabato, alla corsa riservata ai professionisti, l’ultima delle classiche monumento di questo 2019.
Lasciate alle spalle le tante maratone alpine dell’estate si torna a correre in riviera come da tradizione. Domenica si è disputata a Loano la granfondo Energy: percorso unico, 100 km, poco meno di 2000 metri di dislivello da scalare. Sono stati circa 500 i ciclisti che si sono dati appuntamento nel borgo di Loano per la terza edizione di questo evento. In gara anche una piccola rappresentativa della Valle d’Aosta che ha fatto registrare l’ottimo 9° posto assoluto di Erik Rosaire, portacolori del Godioz; due gli aquilotti al via: Paolo Castellaro e Andrea Bryer. Il primo ha confermato l’ottimo stato di forma soprattutto nei tratti in cui la strada comincia a salire, la sua prova si è conclusa in 3 ore 31 minuti, tempo che gli è valso il 16° posto tra i SGA; il secondo si è piazzato 48° tra i GE1.
Uno splendido sole d’inizio autunno ha fatto da contorno alla manifestazione.
Il team Gs Aquile non si ferma, il prossimo fine settimana saranno due gli appuntamenti che vedranno protagonisti i nostri portacolori: a Varese si corre la Tre Valli Varesine, a Gaiole l’Eroica, la festa dedicata al ciclismo d’antan tra enogastronomia e strade bianche.
Clima uggioso e strada umida la mattina al ritrovo di partenza; così è cominciata l’edizione 2019 della Deejay 100 che si è disputata domenica 22 settembre a Milano. La granfondo che prevedeva un percorso unico di 100 km con un dislivello positivo inferiore ai 500 metri era l’ultimo appuntamento del Milano Bike City, una settimana di eventi dedicati alla bicicletta.
1000 circa i partecipanti, tra questi anche due portacolori del team Aquile: Vincenzo Raco e Roberto Teti; le previsioni meteo avverse hanno invece scoraggiato Vincenzo Midolo e Katia Mosconi, anche essi iscritti alla manifestazione.
La prova milanese, giunta alla terza edizione, si è confermata gara da passisti con ritmo elevato e media finale oltre i 40 orari. I due aquilotti hanno completato il percorso rispettivamente in 2 ore 38 minuti e in 2 ore 56 minuti piazzandosi tra i pari età 54° e 10°.
L’autunno agonistico del GS Aquile proseguirà con l’appuntamento ligure a Loano e con la Tre Valli Varesine prima del Giro di Lombardia.
Si è disputata domenica scorsa, 22 settembre, la granfondo del Gallo Nero. Partenza e arrivo a Radda in Chianti, nel cuore del territorio del consorzio del gallo Nero, zona votata alla produzione del Chianti, una delle eccellenze enologiche dell’Italia.
Messe da parte le strade bianche che torneranno protagoniste il 6 ottobre con “l’Eroico” appuntamento di Gaiole, è stata la lingua di asfalto che sale e scende lungo le dolci colline del Chianti il terreno di “sfida” per i 1500 amatori iscritti alla manifestazione. La pioggia della vigilia e le previsioni meteo poco confortanti per la giornata di gara hanno scoraggiato parte dei ciclisti, ma i più impavidi si sono regolarmente schierati al via sin dall’apertura delle griglie di primo mattino. Due i tracciati predisposti dal comitato organizzatore: un lungo per 135 km e un medio che misurava 83 km e 1500 metri di dislivello. Partenza in discesa, a velocità controllata, per poco più di un chilometro sino all’uscita dall’abitato di Radda prima che la direzione di corsa desse il via ufficiale. Strada asciutta, nel gruppo di testa si pedala a ritmo elevato. Ottima la gara sul medio dell’unico portacolori del team Aquile al via della manifestazione: Ivan Macori dopo aver condotto buona parte della propria corsa nel gruppo dei migliori, sul finale ha ceduto qualche posizione chiudendo al 53° posto assoluto, 11° nella sua categoria.