Giugno, tempo di salite. E così, puntuale, torna il Circuit du Grimpeur Valle d’Aosta, la kermesse dedicata agli amanti delle ascese più dure.
Quattro prove per non mollare. Potrebbe essere questo il motto dell’edizione 2019. Tre corse in linea e una cronoscalata. Tre gare assurte al ruolo di classiche e una che, per la propria unicità, punta a consolidare il buon risultato in termini di partecipazione dell’anno passato. Sarà proprio la cronoscalata individuale che prenderà il via dalla frazione Nozon di Antey Saint André per terminare a Torgnon, in località Chantorné, a dare il via al Circuit 2019 domenica prossima, 18 giugno.
Tanti i protagonisti attesi tra conferme e novità: dai veterani capitanati dall’intramontabile Carlo Champvillair ai volti nuovi tanto attesi anche quest’anno sia al maschile sia al femminile; detentori assoluti Wladimir Cuaz e Alessandra Plat, con loro i vincitori di categoria che avranno l’obbligo, da regolamento, di schierarsi al via con la maglia a pois, simbolo del primato, consegnata loro nel corso della premiazione 2018.
Appuntamento ad Antey dalle 08.00 per l’iscrizione alla gara. La partenza del primo concorrente è prevista alle 10.01, spetterà a lui dare il via al Grimpeur edizione 2019.
Due gli eventi che hanno caratterizzato il fine settimana agonistico in casa Aquile: la granfondo T Rex del Penice a Pavia e la granfondo Stelvio Santini a Bormio, vera classica del calendario nazionale.
A Pavia protagonista è stata la trecatese di Cogne Sivia Degiovanni. La veterana del team Aquile si è schierata al via scegliendo di confrontarsi con il tracciato più lungo e impegnativo con oltre 2500 metri di dislivello. Una fatica di oltre 5 ore che le è valso l’ottavo posto nella classifica di categoria e le consuete ottime sensazioni quando la stra comincia a salire.
Prova dai due volti, invece, quella di Simone Massimino: il portacolori del team Aquile ha corso a Bormio la Stelvio Santini concludendo il percorso più lungo con un tempo di poco inferiore alle 6 ore 20, un crono di tutto rispetto in un’edizione segnata dall’impossibilità di scalare “re Stelvio”, ancora impraticabile per la troppa neve con l’arrivo spostato ai laghi di Cancano. Massimino si è visto però estromettere dall’ordine d’arrivo per non aver indossato la maglia celebrativa dell’evento, come previsto dal regolamento di gara; un’ingenuità commessa in totale buonafede per il forte legame di appartenenza al proprio team che, se da un lato lascia inevitabilmente tanto amaro in bocca, dall’altro non priva l’atleta di Chambave della soddisfazione di aver portato a termine una bella corsa. Attendiamo Simone ad un pronto riscatto nella gara di casa, la granfondo La Montblanc in programma domenica 23 giugno.
Nel weekend si è disputato anche uno degli eventi più attesi in Italia per gli amanti delle ruote grasse, la 24 ore di Finale Ligure. Al via per il Gs Aquile Stefano Mereu.
Mancano ormai 15 giorni al via del Circuit du Grimpeur, la kermesse valdostana su strada dedicata agli amanti delle nostre belle salite, già straordinario scenario pochi giorni fa del Giro d’Italia. Si comincerà domenica 16 giugno con la cronoscalata da Nozon, frazione di Antey Saint André, a Chantorné ai piedi delle piste da sci di Torgnon.
Il circuito proseguirà poi con la sua seconda tappa, il Memorial Elio Ceccon, in programma domenica 14 luglio. E’ di pochi giorni la notizia della conferma del percorso: il fronte franoso in frazione Arlod di Nus è stato finalmente messo in sicurezza e la strada è stata riaperta al traffico veicolare; via libera quindi allo svolgimento della corsa ciclistica. La ciclo scalata da Quart a Lignan, da nove anni intitolata a Elio Ceccon, festeggia quest’anno la sua decima edizione con l’ambizione di consolidare il proprio ruolo di classica del calendario valdostano dedicato alla categoria amatori.
Il programma della manifestazione che anche nel 2019 assegnerà i titoli regionali FCI della montagna per categoria è in via di definizione e nei prossimi giorni sarà pubblicato su queste pagine.
La giornata al Giro d’Italia comincia presto per chi lavora perchè questa grande “macchina” possa funzionare al meglio, per i protagonisti che ogni giorno, tappa dopo tappa, rendono viva e straordinaria questa corsa, ma anche per chi il Giro lo vive da spettatore, sulla strada, aspettando i propri beniamini. Il tifoso, ancor più se appassionato praticante, aspetta il Giro sin dalla sua presentazione sperando che una tappa possa passare vicino a casa, magari in cima ad una di quelle salite che per allenarsi ha scalato tante volte. Un sogno che si materializza, l’attesa che cresce mese dopo mese. Si studia la tappa, si sceglie la propria meta, il punto dove aspettare la lunga carovana della corsa rosa. E se la tappa è di montagna, una di quelle a quattro stelle a detta degli addetti ai lavori, allora l’occasione è da non perdere.
La frazione che si è disputata oggi, da Saint Vincent a Courmayeur, 131 km con 4000 metri di dislivello non ha tradito le attese. Cinque gran premi della montagna, tante salite da scalare prima del traguardo. Un territorio che ha accolto il Giro colorandosi di rosa: per strada le immancabili scritte di incitamento, nei piccoli borghi tante biciclette rosa, bandierine e palloncini, ma soprattutto il tifo colorato di chi per ore ha aspettato il passaggio dei corridori. Un’emozione da vivere tutta d’un fiato perché i protagonisti pedalano veloci. Spuntano laggiù, lontano, annunciati dal rumore degli elicotteri. Prima di loro la carovana pubblicitaria del Giro e le prime ammiraglie. Il tifoso aspetta in un tempo che si dilata come la fatica fatta per salire con la propria specialissima lassù, in cima alla salita preferita. A Verrogne, passata la pioggia, un pallido sole accoglie i ciclisti. Passano i fuggitivi, si alza il tifo, pochi secondi e arriveranno i primi inseguitori e poi il gruppo dei protagonisti più attesi, quelli che faranno la storia dell’edizione 2019 della corsa Rosa. Gli occhi cercano il proprio beniamino, ma gli applausi sono per tutti, un riconoscimento per quella fatica che già trapela sui volti di molti. Tutto dura pochi minuti…e poi le biciclette dei tifosi tornano padrone della strada; per chi non è all’arrivo c’è ancora il finale di tappa da seguire in tv…
Ricognizione speciale ieri sulla terribile ascesa del colle San Carlo per alcuni dei portacolori del Gs Aquile. Un lungo inseguimento li ha portati all’appuntamento con Paola Gianotti. L’ultracycler di Ivrea sta correndo il proprio Giro d’Italia anticipando di un giorno i corridori sul loro stesso percorso. Obbiettivo: dare visibilità alla campagna per la sicurezza stradale, quella che invita gli automobilisti a mantenere 1,5 metri di distanza ogni volta che sorpassano un ciclista. Gli aquilotti hanno raggiunto Paola sugli ultimi chilometri del colle e insieme a lei hanno percorso l’ultimo tratto della tappa sino ai piedi di Skyway. Il monte Bianco ha fatto da sfondo alla foto di gruppo che ha concluso la “ricognizione” dei nostri aquilotti in attesa del passaggio, domani, della Corsa Rosa.