Lug
20
2011

IN 115 PER RICORDARE ELIO

“Continuate a pedalare, come piaceva a papà, perché questo è il miglior modo per ricordarlo” in queste parole pronunciate da Alessandra Ceccon, dopo aver premiato la squadra vincitrice, c’è la sintesi perfetta di una bella giornata di ciclismo.

La seconda edizione della cicloscalata Saint Christophe – Saint Barthelemy, da quest’anno “Memorial Ceccon” per decisione del GS AQUILE, società organizzatrice, è andata in scena domenica 17 luglio.

 

Il tempo, incerto sin dal mattino, ha provato ha rovinare la festa senza, però, riuscirci fino in fondo. Al via infatti si sono presentati in 115, ottimo risultato per questa giovane manifestazione. Da sottolineare la presenza di tutti i gruppi ciclistici valdostani attivi nel settore strada oltre all’ottima partecipazione, anche qualitativa, dei cicloamatori piemontesi. Alla partenza, tra i tanti aquilotti, anche Enrica, moglie di Elio, e alcuni amici trapiantati che indossavano la maglia della nazionale italiana di cui Ceccon era valoroso portacolori.

 

Partenza puntuale alle 10.00 con strada asciutta, ma l’acqua ha risparmiato solo il gruppo dei primi, per gli altri la seconda parte della salita è stata accompagnata da pioggia battente e vento contrario. Per tutti all’arrivo il tifo di amici e compagni, il proprio nome scandito dallo speaker Centelli, aquila “prestata” per un giorno al microfono, e il ricco ristoro preparato dai volontari della Pro Loco di Nus molto apprezzato dai ciclisti così come il pacco gara.

L’arrivo sorridente di Enrica accompagnata dai fidi gregari delle Aquile e dagli amici trapiantati è stato senza dubbio uno dei momenti più emozionanti della manifestazione.

Venendo all’aspetto agonistico il Memorial Ceccon valeva quale terza tappa del Circuit du Grimpeur. I ciclisti piemontesi, ancora una volta, l’hanno fatta da padroni : nel gruppetto di testa che sin da subito ha dettato il ritmo della corsa c’era anche il favorito assoluto, quel Paolo Ramella finora dominatore del circuito, con lui i fratelli Toscanelli, Yuri Droz, Luca Casali e l’altro piemontese Colombano. Proprio Ramella è andato a vincere in 57 minuti dopo essersi sbarazzato, uno alla volta, di tutti i suoi avversari, ultimo a cedere Enrico Toscanelli, migliore dei valdostani giunto a 6 secondi dal vincitore. Il Piemonte protagonista anche in campo femminile con la vittoria di Silvia Bianco che ha preceduto le due valdostane Lorenzina Rosset e Alessandra Plat.

La gara assegnava anche il titolo di campione regionale di montagna FCI nelle diverse categorie. Il presidente del Comitato Valdostano, Natale Dodaro, emozionato nel ricordare l’amico Elio come uomo e come sportivo, ha consegnato le maglie ai neo campioni : Alex Ducret (GS Aquile) tra i Master Sport, Elwis Pieller (Godioz) nei Master 1, Gianpiero Glarey (MTB Grand Combin) nei Master 2, Luca Casali (Cicli Lucchini.com) nei Master 3, Paolo Riva (Cicli Benato) nei Master 4, Modesto Cheillon (GS Aquile) nei Master 5, Dino Boverod (Cicli Benato) nei Master 6,7 e 8, Alessandra Plat (Gs Aquile) tra le donne.

Per ricordare al meglio Ceccon, le Aquile hanno istituito uno speciale premio riservato alla migliore delle squadre al traguardo proprio perché, come ricordato dal presidente Federico Martinet, “Elio credeva nel concetto del gruppo anche in uno sport individuale quale è il ciclismo”; ad aggiudicarsi il Memorial Ceccon è stato il Velozerbion, sul podio anche i Cicli Benato e il Lucchini.com. Gli aquilotti domenica erano fuori concorso. A consegnare il premio è stata Alessandra Ceccon che ha voluto ringraziare tutti i partecipanti per la loro presenza. al termine della premiazione la famiglia Ceccon ha omaggiato le Aquile di una targa in ricordo dei tanti chilometri pedalati insieme ad Elio.

Appuntamento al 2012, come ricordato dal vicesindaco di Nus, Fabio Grange, e dal presidente Martinet per provare ancora a crescere nel ricordo di un grande amico.

Grazie indistintamente a tutti coloro che, con impegno e dedizione, hanno collaborato alla buona riuscita di questa manifestazione.

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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