Apr
25
2014

TRIESTE…ECCOMI!!!

Ancora un’impresa in solitaria per i portacolori del GS Aquile. Protagonista questa volta Chatrian Matteo, aspirante randagio, ma coraggioso “vagabondo”.

Giovedì 17 aprile Matteo è partito da casa, a Gignod, in sella alla sua specialissima, per raggiungere in quattro giorni Trieste. Nessun mezzo al seguito, unici compagni di viaggio il suo fedele zainetto e l’immancabile gps.

Tanti i chilometri da percorrere, alla fine saranno 680, ma tanta anche la voglia di raggiungere la meta e di vivere un’avventura attraverso il nord Italia. Il viaggio è stato infatti l’occasione per una fugace visita a città importanti : Mantova, Vicenza, Padova, Venezia prima di conquistare Trieste.

L’incognita maggiore è stata ancora una volta la meteo che annunciava una Pasqua sotto l’acqua. Il kit da pioggia non poteva mancare nello zainetto amico, sempre pronto all’uso. A parte il forte vento contrario della seconda tappa che si è fatto sentire pesantemente sulle gambe, solo l’arrivo a Trieste è stato bagnato, ma la pioggia che cadeva fine non ha fermato il nostro Matteo.

Il contachilometri come riferimento, un’andatura il più possibile costante senza l’assillo di tempi da rispettare o da battere, l’intera giornata per giungere alla sede di tappa, ma anche le soste per il pranzo per recuperare forze e riposare qualche istante…memorabile il ristoro vicentino all’Osteria del Baccalà. Il padrone di casa, tifoso di ciclismo e conoscitore della Valle d’Aosta, ha pensato bene di rinvigorire il nostro aquilotto con un abbondante piatto di baccalà della casa. Non proprio una pietanza da atleta, ma quanto ne ha goduto il palato di Matteo; la seconda parte della tappa quel giorno è volata via veloce chilometro dopo chilometro.

Un po’ di turismo culturale prima di cena, per quanto le forze lo consentissero, una birra, un piatto tipico e poi il doveroso riposo prima di ripartire. L’indomani di nuovo in sella, tanti i chilometri ancora da percorrere! Al termine della terza tappa la meta è davvero vicina, poco più di 100 i chilometri mancanti e un cielo grigio, carico di pioggia da fronteggiare. Una breve schiarita consiglia la partenza, presto ricomincerà a piovere. Le gocce scendono fini e leggere, la mantellina fa il suo dovere, le porte di Trieste si aprono davanti al nostro “eroe”. Obbiettivo raggiunto! La foto in piazza Italia con la bici e lo zaino in spalla rimarrà il ricordo indissolubile di una bella avventura.

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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