Mag
13
2014

CORSICO : PRIMA NOTTE IN SELLA

Appena metabolizzata la fatica di Cairo Danilo Gens ritorna in sella a Corsico per affrontare i 400 chilometri previsti dall’omonimo brevetto. Il nostro aquilotto non è certo nuovo a queste distanze, ma la prima notte in bici è sempre un test importante in vista di appuntamenti ancora più impegnativi. Test particolarmente difficile per Danilo Bionaz, neofita da questo punto di vista, ma incapace di resistere alle lusinghe dei due amici più esperti.

Sabato 2 maggio si sono presentati al via più di 200 partecipanti, tutto sommato un buon risultato visto il tempo incerto, le previsioni infatti annunciavano pioggia proprio durante la notte.

I primi 100 chilometri sono passati veloci, tutti in pianura, in attesa della prima salita, Rocca Grimalda, impegnativa sin dalle prime rampe. Ma l’ostacolo peggiore da superare si è dimostrato proprio il tempo avverso, la pioggia si è ben presto manifestata intensificando proprio nelle ore più buie e fredde.

Dopo la lunga ma pedalabile ascesa al Turchino, avvolto nella nebbia, e la ancor più temibile e gelida discesa su Genova, una sosta al caldo per un tè bollente e qualcosa di sostanzioso si è rivelata scelta molto saggia in vista della Bocchetta. La mitica salita che da sempre caratterizza il Giro dell’Appennino dove tante volte ha trionfato Baronchelli si è rivelata davvero dura; tanti i tratti oltre il 10 per cento di pendenza e il freddo della notte ligure non ha certo aiutato i muscoli provati dei nostri tre compagni di avventura. Piccola crisi per Gens che ha però saputo rientrare in discesa sui due amici; mancano ancora 150 km, tantissimi, ma l’alba porta via la pioggia. Il sole fa capolino, le gambe tornano a girare meglio.

Le ultime due ascese si rivelano pedalabili, il trio procede in pieno accordo passando anche l’ultimo controllo ai meno 70 km dall’arrivo.

A mezzogiorno Corsico accoglie Gens, Bionaz e Gippaz dopo 18 ore e oltre 3000 metri di dislivello. La media oraria di percorrenza, 25 km/h, è più che soddisfacente, ma i loro visi sono l’emblema della fatica fatta. Rimane ancora il viaggio di ritorno, ultimo ostacolo prima del meritato riposo; bisogna recuperare le forze in vista delle prossime avventure.

Approposito dell'autore: Federico Martinet

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